Ha un design un po’ retrò e la portabilità di un bagaglio a mano il prototipo di veicolo per la mobilità urbana integrata realizzato dagli studenti del Politecnico di Torino, che ha richiesto due anni di progettazione.
E7-Trike, il PADM-Portable Assisted Mobility Device realizzato dai circa 20 studenti provenienti da Politecnico, Tonji University di Pechino, Technion-Israel Institute of Technology e ITA de Mexico, è risultato il miglior veicolo tra i sette che hanno gareggiato martedì scorso lungo un percorso realizzato all’interno della Cittadella politecnica.
“Portabilità, leggerezza, compattezza e alte prestazioni sono le caratteristiche principali del nostro veicolo”, spiega il professor Stefano Tornincasa, Faculty Advisor del Team, che prosegue spiegandone le caratteristiche: “E7-Trike è realizzato in alluminio, pesa solo 20 Kg, è dotato di una batteria elettrica con un’autonomia di 40 km e può spingersi ad una velocità di 16 Km/h; una velocità, questa, che rispetta i limiti di legge e gli permette di poter accedere a tutti gli spazi, anche quelli riservati al transito pedonale, come i marciapiedi. Sempre più i veicoli di questo tipo saranno funzionali e agevoleranno l’impiego dei mezzi pubblici, come a Parigi, dove il loro utilizzo è già piuttosto comune”.
I giudici hanno particolarmente apprezzato il design, per il quale il gruppo di ingegneri è stato supportato anche da studenti e docenti dei corsi di Design del Politecnico e della Tonji University, ma l’elemento veramente innovativo è sicuramente il sistema di chiusura automatico, che consente di ripiegare il veicolo in pochi secondi, senza dover smontare viti o bulloni e di portarlo, ad esempio, sulle scale mobili o in ascensore.
È proprio questa, infatti, la caratteristica dei PADM-Portable Assisted Mobility Device, che sono veicoli di trasporto elettrici, personali, portabili e pensati per integrare e/o completare altri sistemi di locomozione: i mezzi del futuro per affrontare i problemi di congestione stradale e inquinamento che potrebbero presentarsi nei prossimi vent’anni nelle aree urbane, dove si prevede la circolazione di 1.2 miliardi di automobili. In particolare, questi veicoli sono pensati per risolvere il problema dell’”ultimo miglio”, cioè il tratto che in media divide la stazione della metropolitana o del treno dal luogo di lavoro.
I prototipi presentati al Forum che è stato ospitato da Politecnico di Torino e General Motors Powertrain Europe dal 28 al 31 agosto, rappresentano solo il primo esito di un programma vasto e completo, che prevede, in ottica di un ottimale Technological Transfer, l’ingegnerizzazione e l’industrializzazione del progetto. Il progetto del Team 7 ha già suscitato l’interesse di alcune aziende che potrebbero mettere in produzione il veicolo.